Spettacolo

Torneranno i prati
Un film di Ermanno Olmi
6 novembre 2014
Informazioni
http://www.ciakmagazine.eu/2014/11/05/torneranno-i-prati/
Nell’anno in cui l’Europa ricorda il centenario dell’inizio di quell’immane tragedia che fu la Prima guerra mondiale, il conflitto che segnò la cesura fra l’epoca dei re e degli imperatori e quella dei regimi totalitari, fra l’Antico Regime e la contemporaneità, come ha detto qualche storico, non poteva mancare la riflessione su questo argomento di uno dei registi italiani più sensibili ai temi della Storia, dei profondi cambiamenti che gli avvenimenti con la A maiuscola determinano anche nelle vite dei più umili e dei più emarginati.
Ermanno Olmi non è la prima volta che riflette sul tema della guerra: aveva già cominciato nel lontano 1970 con I recuperanti, girato anche allora sull’Altipiano di Asiago, lo stesso luogo in cui è stato ambientato torneranno i prati: con quel film il maestro bergamasco descriveva le conseguenze che quel conflitto aveva avuto sugli abitanti dell’Altipiano e come una immane tragedia si fosse trasformata, paradossalmente, da motivo di dolore e povertà a possibilità di ricavarne di che vivere.
Ma anche con Il mestiere delle armi, dedicato alla tragica fine di Giovanni dalle Bande Nere, Olmi aveva riflettuto, oltre che sull’assurdità della guerra, su come questa avesse segnato una cesura fra il tempo dei cavalieri e quello delle armi da fuoco, sul passaggio fra la guerra intesa come duello, come scontro fra singoli, armati del proprio coraggio, della propria forza fisica e del proprio senso dell’onore, e la guerra disumanizzata (sempre ammesso che la guerra possa avere un’umanità), dove si uccide con un’arma da fuoco, senza guardare l’avversario negli occhi. Con torneranno i prati Olmi affronta il tema dell’obbedienza, della legittimità degli ordini, della possibilità di un soldato di disobbedire, quando l’ordine è assurdo, per salvare la vita propria e dei propri compagni. Il film è ambientato in una trincea d’alta montagna, alla vigilia della disfatta di Caporetto. Un piccolo reparto italiano presidia la posizione e, all’arrivo di un ordine assurdo, un tenente si rifiuta di eseguirlo e di mandare al massacro i propri uomini. Da Lussu a Jahier, da Comisso a Gadda, sono tanti gli intellettuali coinvolti in quel conflitto che hanno descritto episodi di disumanità: ma inutilmente. “La guerra è l’atto più stupido che l’uomo possa compiere. Com’è possibile che non l’abbiamo ancora capito?”. Se lo chiede Olmi e ce lo chiediamo tutti noi. In sala dal 6 novembre.
Marco Balbi
Torneranno i prati
Italia, 2014
Regia Ermanno Olmi
Interpreti Claudio Santamaria, Alessandro Sperduti, Francesco Formichetti
Sceneggiatura Ermanno Olmi
Produzione Cinemaundici Ipotesi Cinema/Rai Cinema
Distribuzione 01
Durata 1h e 20'