Antonella Fornari: sulle ali della storia

Basta aprire le ali

Dagli spazi immensi e liberi delle sue montagne a quelli angusti e polverosi degli archivi storici: quando si tratta di cercare le tracce dei combattenti della Grande Guerra fra le Dolomiti Antonella Fornari dimostra ormai di sapersi muovere con la stessa disinvoltura e la stessa padronanza in entrambi gli ambienti. Partita come scrittrice di guide escursionistiche, seppure con un taglio particolare tutto suo che già dimostrava un amore particolare per le memorie e le vicende dei singoli, Antonella ha man mano affinato e perfezionato i suoi strumenti di ricerca e narrativi, arivando ora, con questa sua ultima opera, ad amalgamare con grande equilibrio l’esperienza sul terreno, la conoscenza degli itinerari, la ricerca sui documenti e i propri sentimenti, le emozioni provate calpestando le orme dei soldati-alpinisti di 90 anni fa. Con Basta aprire le ali Antonella racconta gli ultimi giorni di vita di un personaggio simbolo del Sud Tirolo e delle Dolomiti: Sepp Innerkofler, famosa guida alpina, albergatore e standschütze di Sesto di Pusteria, caduto in un duello dal sapore quasi mitologico con l’alpino De Luca mentre tentava di riconquistare la cima del Monte Paterno la note del 4 luglio. Molto è stato scritto su quell’episodio, molti testimoni dell’epoca e autori di volumi si sono cimentati nella ricostruzione dei fatti, ancora controversa: morto per il sasso scagliato da De Luca o per il fuoco amico di una mitragliatrice austriaca? Ad Antonella non interessa, però, dimostrare una versione piuttosto che l’altra della sua morte, non si perde in lunghe disquisizioni che, dopo 90 anni, sono forse inutili. Qello che le preme è riportare alla luce, scavare l’animo di un personaggio che sente molto vicino al suo: un cavaliere dei monti, un uomo nato in e per la montagna alla quale ha dedicato tutta la sua esistenza, fino all’estremo sacrificio.  Oltre cha ripercorrerne i sentieri l’autrice ne ha cercato le tracce negli archivi, ripescando preziose testimonianze: oltre al diario di Sepp, tradotto in italiano per Antonio Berti, Antonella ha ritrovato le lettere, indirizzate sempre al prof. Berti, di Angelo Loschi, portaferiti della 267a compagnia del Val Piave (diventato poi dopo la guerra un noto medico-chirurgo, che alcuni giorni dopo la morte di Sepp rischiò la vita per recuperarne il corpo e dargli sepoltura sulla cima del monte, ricevendone un encomio.   Altra preziosa testimonianza recuperata, sempre indirizzata al Berti, è quella di Sepp jr., figlio dell’Innerkoler, suo compagno nella «pattuglia volante» e testimone anche della sua tragica fine. Tutte queste voci hanno in comune il grande rispetto e l’ammirazione per questo personaggio, al di là delle barriere e delle appartenenze nazionali. Il volume, come tradizione per l’autrice, si chiude con una proposta di sette itinerari per ripercorrere i luoghi che videro scorrere gli ultimi giorni di Sepp. Luoghi dove, come recita il titolo del libro, «basta aprire le ali», come l’aquila, per incontrare lo spirito di Sepp.

Marco Balbi


Antonella Fornari

Basta aprire le ali

Quando gli alpinisti erano uomini in divisa: sulle tracce di Sepp Innerkofler e della sua Pattuglia Volante

Edizioni Grafica Sanvitese
San Vito di Cadore, 2007

S.i.p.