Prof. Carlo Arrigo Pedretti

Anniversario del IV Novembre

  • Anniversario del IV Novembre

    Milano, lì 31 Ottobre 2008

    Anche quest’anno, con la puntualità del volgere del Sole ormai declinante verso il Solstizio, giunge il IV Novembre, tra l’indifferenza quasi generale, appena ravvivata da qualche riferimento alle Forze Armate, peraltro poco centrato rispetto all’Evento che fu quel conflitto e quel popolo che lo patì nella quotidianità delle trincee, nell’ansia di chi era a casa, nel lavoro febbrile delle fabbriche di armamenti: da un paio di giorni si è seppellito l’ultimo Cavaliere di Vittorio Veneto, con cerimonia pubblica in Duomo – e già tutti se ne sono dimenticati, ammesso che lo abbiano saputo. Meglio stendere un sudario di silenzio sui seicentomila morti e sul milione di feriti, che da noi si è lasciata dietro la Guerra Europea, come si era usi dire, di novant’anni fa. Alla retorica patriottarda e insincera è senz’altro preferibile una dimenticanza dignitosa che, a meno di un secolo, si stende sull’unico episodio della nostra storia che ha visto affratellato il Nord e il Sud, l’umile e l’aristocratico, il contadino, l’operaio ed il borghese, in uno sforzo comune che ha significato il compimento di ciò che in realtà è mancato in larga misura sin dall’inizio dei moti risorgimentali: la consapevolezza del travaglio dell’unità ed una fede diffusa e condivisa nella bontà della causa.

    Se scrivo queste righe è più per rispetto a mio nonno, fante del San Michele, e per i suoi racconti di quando trasportava i tubi di gelatina esplosiva, che non per senso di appartenenza ad una collettività che ha smarrito se stessa. Eppure, forse, è bene che qualcuno ne faccia cenno ai nostri ragazzi, perché ne hanno bisogno. E probabilmente non solo loro.

    IL PRESIDE
    Prof. Carlo Arrigo PEDRETTI